L’Agenzia delle Entrate, con la risposta a interpello n. 181 dello scorso 31 gennaio, ha chiarito che ai fini Ace non vanno effettuate variazioni in diminuzione del patrimonio a seguito di una fusione inversa. La pronuncia è utile sotto due profili. Dal lato della tipologia di operazioni, perché nell’ambito di quelle di private equity e in particolare della modalità tipica del leveraged buy out è frequente che sia la target ad incorporare la newco con una fusione inversa in quanto ciò è più agevole. Dal lato dell’Ace, perché in particolare su questa tipologia di operazioni è una variabile che spesso incide, chiarendo che la modalità non determina una variazione in negativo del capitale investito. Le Entrate confermano quanto sostenuto dalla società affermando che né nel vecchio decreto Ace né in quello nuovo sono state trattate le operazioni straordinarie. L’incorporante può determinare l’incremento del proprio capitale investito assumendo anche la variazione in aumento del capitale investito delle società incorporate.  (Ved. anche Italia Oggi: ‘Incrementi di capitale ko, beneficio Super-Ace da restituire’ – pag. 27)

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