Non esiste un potere discrezionale del collegio sindacale. La Corte di cassazione, con la sentenza n. 25336, ha stabilito che i sindaci sono tenuti a comunicare alla Consob tutte le irregolarità riscontrate, nell’attività di vigilanza, senza fare alcuna valutazione in merito alla loro rilevanza. E il filo diretto con la Consob non può essere superato grazie all’attivazione di procedure interne utili a risolvere il problema. La Corte di appello aveva attribuito al collegio una possibilità di ‘scrematura’ accogliendo la tesi del presidente e di due componenti del collegio sindacale di una Spa, sanzionati per non aver segnalato un possibile conflitto di interessi. La sottoscrizione di alcune obbligazioni da parte dell’amministratore delegato non era, infatti, entrata nella relazione informativa trimestrale al collegio. I supremi giudici hanno considerato ‘estranee e sopravvenute’ le soluzioni ‘domestiche’ considerate decisive dalla Corte di appello. 

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